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Recensione delle Dual Brush Pen Tombow

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Bentrovati nel mio blog del lunedì.

L’articolo di oggi è dedicato a tutti quelli che amano decorare, disegnare o anche solo scarabocchiare sempre e dovunque. Ma è anche pensato per chi ama collezionare cancelleria e penne di ogni genere.

Oggi, infatti, voglio parlarvi delle brush pens più famose sul mercato. Quelle che di sicuro la fanno da padrone in termini di diffusione e qualità ovvero le Dual Brush Pen della Tombow.

Il mese scorso ho recensito per voi le penne acquarellabili della Ecoline e il principio è più o meno lo stesso. Anche le nipponiche Dual Brush Pen infatti contengono un inchiostro a base d’acqua e hanno una punta in nylon che richiama quella di un pennello. Ma le differenze con le cuginette olandesi sono molte e andiamole a vedere.

La punta.

Punto a favore: le Dual Brush Pen hanno una doppia punta: da una parte un pennello che può essere modulato in base alla pressione per rilasciare tratti sottili o spessi e dall’altra una punta a pennarello che può essere usata per i dettagli. La punta del pennello è piuttosto grossa, si presta molto bene sia per coprire ampie aree del foglio (e quindi per creare degli sfondi) sia per la calligrafia.

Punto a sfavore: ovviamente rispetto alla punta di un vero pennello, è molto più dura e quindi bisogna abituarsi a usarla per ottenere gli effetti desiderati. Niente a che vedere quindi con l’acquarello: gli effetti che otterrete usando le Dual Brush Pen non si avvicinano nemmeno lontanamente a quelli della pittura vera.

Confronto con le Ecoline: la punta delle Ecoline è più piccola di quella delle Tombow e quindi più di tanto non potete allargare il tratto, tuttavia le Ecoline ne hanno una di riserva e durano decisamente di più.

Il colore.

Le Dual Brush Pen hanno una gamma di ben 108 colori mentre le Ecoline ne hanno solo 60. La consistenza dei pigmenti dei due marchi però è completamente diversa. La vernice contenuta nelle penne Ecoline è setosa e lucida poiché è mescolata con della gomma arabica, quindi i suoi colori sono davvero vibranti. Il pigmento delle Dual Brush Pen invece è molto diluito, quasi trasparente, il che lo rende perfetto appunto per gli sfondi o per atmosfere più tenui.

 

Il prezzo.

Da un punto di vista economico, più o meno le due marche si equivalgono. Un pennarello Ecoline singolo costa circa 3,70 euro, mentre una Dual Brush Pen è quotata intorno ai 5 euro. La vera differenza la fa la durata. Mentre le Dual Brush una volta esaurite devono essere buttate, le Ecoline possono essere ricaricate utilizzando gli inchiostri singoli che sono venduti a parte, quindi dureranno decisamente di più!

Avvertenze speciali.

Le penne Dual Brush vanno conservate sdraiate e tendono a seccarsi con le alte temperature, quindi vanno tenute al riparo dal calore. Ricordatevi sempre che si tratta di inchiostri a base d’acqua quindi bisogna farle asciugare bene prima di aggiungere altri elementi idrosolubili come dei pastelli Neocolor o delle Pitt Penn.

Risorse utili.

Se volete imparare bene a usare queste penne vi consiglio di seguire il canale di Shayda Campbell che le usa spesso per le sue illustrazioni botaniche. Per la calligrafia, la risorsa migliore secondo me è il canale YouTube How to Handletter che ha una serie di video molto utili per capire come usare queste penne nel modo corretto. Se invece volete vedere queste penne in azione insieme ad altri media, vi consiglio di seguire i corsi di Domestika di Kate Sutton, una illustratrice inglese che utilizza le Dual Brush in quasi tutti i suoi lavori.

Spero che questo articolo vi sia stato utile. Fatemi sapere nei commenti se conoscevate già queste penne e se le avevate mai utilizzate.

Per il mese di dicembre 2024, il blog si prende una piccola pausa per tornare pieno di nuove rubriche a gennaio del nuovo anno. Buone feste!

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