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Piccola guida all’uso delle penne pigmentate per i disegni botanici

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Ciao a tutti e ben trovati nella bottega in quarantena! Oggi parliamo ancora di disegni botanici, un modo divertente e semplice per esprimere la nostra creatività in questo periodo così sospeso e surreale.

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Nello scorso articolo vi ho parlato di matite e di come sceglierle e usarle per ottenere una buona illustrazione botanica. Oggi invece vorrei parlarvi del mio strumento preferito e di cui non potrei fare a meno quando decido di disegnare un fiore o una foglia, o qualunque elemento naturale colpisca la mia attenzione: le penne pigmentate.

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Ho iniziato a inchiostrare i miei disegni quando frequentavo il liceo. All’epoca si usavano delle penne con la punta metallica che contengono inchiostro di china, i cosiddetti irrinunciabili Rapidograph. Adesso invece, dopo averne provate di tutti i generi, uso delle penne con un inchiostro pigmentato che hanno un feltrino nella punta e che possono essere usate in infiniti modi per dare ai disegni botanici effetti interessanti.

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Il mio set preferito è senz’altro quello delle Pigma Micron Pen che, se non l’avete ancora fatto, vi consiglio senz’altro di provare. Si tratta di penne con la punta di diverso diametro (nel set di base vanno dalla più piccola 005 alla più grossa 08) che contengono un inchiostro pigmentato in grado di resistere alla luce e all’effetto del tempo senza sbiadire. Inoltre hanno il grande vantaggio, nonostante siano a base d’acqua, di non sbavare a contatto con acquarelli e pennarelli a base d’acqua come ad esempio i Tombow o le Pitt Brush Pen (di questi parleremo più dettagliatamente nel prossimo articolo). Ottime sono anche le Molotow che si trovano con un po’ più di difficoltà ma hanno una qualità praticamente identica alle Pigma Micron.

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Differente è invece il discorso per le Pitt Artist Pen della Faber Castell: inchiostro molto coprente, nero brillante, anche qui set con punte di differenti misure, effetti davvero scenografici nella resa. La differenza cruciale però sta nel fatto che queste penne contengono inchiostro di china che a contatto con gli acquarelli o i pennarelli a base d’acqua si scioglie inesorabilmente.

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Ma, detto questo, come si usano le penne pigmentate?

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Lo step numero uno è sempre quello di produrre un disegno base con la matita dalla mina dura, ad esempio una 2H oppure una H (ne ho parlato qui).

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Lo step numero due consiste nel prendere una Pigma Micron dal diametro piccolo, io solitamente uso una 02, per ripassare le linee essenziali del disegno.

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Step numero tre: usare una Pigma Micron dal diametro più grosso, ad esempio una 03 o una 05, per ripassare le linee esterne, aggiungere dimensionalità ai petali o alle parti esterne delle foglie che stiamo disegnando.

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Step numero 4: tornare al diametro più piccolo, uno 02 oppure addirittura uno 01, per pian piano inserire tutti i dettagli (le venature dei petali o delle foglie, le ombre sulle foglie più esterne, le ombre nella parte interna del pistillo o del gambo dei nostri fiori).

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A questo punto potremo cancellare con una gomma stick i tratti di matita ancora visibili et voilà, il nostro disegno botanico sarà pronto!

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E voi? Usate già delle penne pigmentate? Come vi trovate? Qual è la vostra marca preferita? Scrivetelo nei commenti! Noi ci risentiamo presto qui dalla bottega.

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